Brainstorms by Daniel C. Dennett

Brainstorms by Daniel C. Dennett

autore:Daniel C. Dennett [Dennett, Daniel C.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2020-10-21T22:00:00+00:00


Con questa definizione si garantisce l’esistenza delle immagini mentali come costrutti logici: si garantisce cioè quell’esistenza, un po’ strana ma sorprendentemente solida, tipica degli oggetti intenzionali, ciò che Brentano ha chiamato «inerenza intenzionale». In base a questo approccio, le immagini mentali sono reali almeno quanto Babbo Natale: come si può decidere di apprendere tutto quello che c’è da sapere su Babbo Natale, l’oggetto intenzionale, allo stesso modo si può decidere di apprendere tutto quello che c’è da sapere su quegli oggetti intenzionali che sono le immagini mentali delle persone.

Si noti che ci sono verità e falsità, sul conto di Babbo Natale. È vero che Babbo Natale ha una barba bianca e guida una slitta volante, falso che sia alto e magro. Concentrare l’attenzione su oggetti intenzionali come questo non richiede alcun presupposto di finzione o falsità. Si consideri la differenza che intercorre tra il decidere di apprendere tutto quello che c’è da sapere sulla regina Elisabetta II e il decidere di apprendere tutto quello che c’è da sapere sulla regina Elisabetta II come oggetto intenzionale costruibile in base alle credenze dei bambini delle scuole elementari britanniche. La seconda indagine potrebbe dimostrarsi più interessante e insieme più utile della prima.

Ma, per ritornare al secondo approccio alle immagini mentali, perché in questo caso dovrebbe essere interessante l’itinerario della costruzione logica? Si è visto come l’approccio scientifico fosse placidamente neutrale rispetto alla verità delle varietà β; le sue immagini mentali, le cause normali, esistono con le loro caratteristiche specifiche, a prescindere dal fatto che siano vere o no le credenze che su di esse hanno le persone. Questo secondo approccio sembra disinteressarsi allegramente di tale verità: le sue immagini mentali, i costrutti logici, o oggetti intenzionali, esistono (come costrutti logici) proprio con quelle caratteristiche che si crede che abbiano – false o vere che siano queste credenze (rispetto a qualcosa di reale). Si può sostenere che questo secondo approccio permette una ricerca seria?

La risposta è sì, come si può vedere con una estesa analogia che illustra meglio il programma di un’indagine siffatta. Supponiamo che alcuni antropologi scoprano una tribù che crede in una divinità della foresta finora sconosciuta, il dio Phaenomeno. Gli antropologi si trovano di fronte a una scelta radicale (non una scelta intenzionale, deliberata, ma una alternativa, una possibilità): possono convertirsi alla religione degli indigeni e credere alla reale esistenza e al benevolo operare di Phaenomeno; oppure possono studiare il culto con un atteggiamento agnostico. Consideriamo questa seconda possibilità. Pur non credendo in Phaenomeno, gli antropologi decidono di studiare e sistematizzare, nel miglior modo possibile, la religione di questa tribù. Seguendo le informazioni fornite dagli indigeni, abbozzano descrizioni di Phaenomeno; cercano conferme, tentano di spiegare e di eliminare le discordanze (qualcuno dice che Phaenomeno ha gli occhi blu, altri che Lui – o Lei – ha occhi castani). A poco a poco, emerge una costruzione logica: Phaenomeno, il dio della foresta, con un elenco completo di attributi e abitudini, e una biografia. Questi scienziati miscredenti, o phaenomenologi, come essi stessi si



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